Nei giorni scorsi le nostre mucche sono tornate in vacanza ed è iniziata una nuova stagione di alpeggio.
La monticazione, termine che indica il pascolo del bestiame in montagna, quest’anno è iniziata un po' più tardi, a inizio giugno e si protrarrà fin verso ottobre. Le vacche della Val Taleggio hanno quindi intrapreso il loro cammino che le porterà, con l'avanzare della stagione, fino alle altitudini maggiori, in prossimità dei 2000 metri, che costituiscono le maggiori sommità della nostra Valle.
Questa della monticazione è una tradizione antichissima, "una piccola migrazione, eco della più importante – e ormai quasi del tutto scomparsa – transumanza che collegava in un rapporto di stretta relazione e interdipendenza la montagna ricca di pascoli d’altura, con la pianura dei prati stabili e delle marcite. In alpeggio l’alba sorge mentre gli allevatori sono già al lavoro. Nel silenzio immenso delle montagne si percepisce il suono dei campanacci e il rumore della mungitrice. La ritualità antica della mungitura si unisce oggi all’innovazione, che permette un lavoro più veloce e, fondamentale per la produzione dei tipici formaggi a latte crudo, di poter lavorare il latte ancora caldo. C’è chi, come i Locatelli, lo Strachítunt lo produce direttamente in alpeggio, utilizzando il latte appena munto, nell’alba o nel tardo pomeriggio delle lunghe giornate estive. E può essere che in un prodotto così eccezionale si possa percepire anche il gusto delicato della rugiada, delle brume avvolgenti, dalle quali emergono le possenti sagome delle quiete vacche che pacificamente ruminano. Non tutti gli allevatori riescono a produrre quotidianamente in alpeggio, è per questo che, dalle malghe poste alle quote più elevate, viene ritirato quotidianamente il buonissimo latte che la Cooperativa Agricola Sant’Antonio utilizza per produrre anche Strachítunt." E' così che scrive Sara Invernizzi in un articolo per Bergamonews.it. Vieni a trovarci e, intanto, continua a leggere a questo indirizzo
Fotografia di Sara Invernizzi